Pregare per i vivi e per i morti è la VII opera di misericordia spirituale. Il ricordo orante dei nostri cari defunti oltre a rinnovare il mistero della Comunione dei Santi, diventa manifestazione della nostra gratitudine nei loro confronti:

“Fin dai primi tempi la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il Sacrificio Eucaristico […] La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti”. (Catechismo della Chiesa Cattolica)

La Chiesa, attingendo ai tesori della grazia ci fa dono delle indulgenze. In modo particolare: dal mezzogiorno dell’1 novembre per tutto il 2, visitando una chiesa, recitando il Credo e la preghiera del Padre nostro.

Sono inoltre da adempiere le condizioni solite che occorrono per qualsiasi indulgenza plenaria:

  • Confessione sacramentale
  • Comunione eucaristica
  • Preghiera secondo le intenzioni del Romano Pontefice (Pater, Ave, Gloria)
  • Distacco da ogni affetto al peccato, anche veniale

La stessa facoltà è concessa per tutto l’ottavario (fino a giorno 8) visitando il camposanto o pregando per i fedeli defunti.

Ogni nostro peccato ha una duplice conseguenza: genera una colpa e comporta una pena da scontare (allontaniamo però l’idea di una punizione, ma come un cammino di purificazione) in Purgatorio. Mentre la colpa è rimessa dall’assoluzione, la pena permane. l’indulgenza, quindi è l’indulto che si applica in modo parziale o totale alla pena. Suffraghiamo, cioè soccorriamo, sosteniamo, aiutiamo, i nostri cari defunti affinché possano partecipare alla gioia del Paradiso.

Dal 2 all’8 novembre, alle ore 17.00 pregheremo la Coroncina delle Cento Requiem con la possibilità di accostarsi alla Confessione.

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